“Creare un’architettura flessibile, efficiente ed ecosostenibile”. Si presenta così Progetto CMR, una delle realtà di design più in vista del panorama nazionale e internazionale. La società di progettazione integrata, fondata a Milano nel 1994, conta 10 sedi nel mondo e negli anni ha progettato gli uffici di alcune delle aziende più grandi a livello mondiale.

Con Frezza ha ormai una collaborazione pluriennale, un decennio che ha visto nascere due prodotti iconici della nostra azienda: il sistema Be.1 e la seduta Yo. Nel 2023 le due collezioni si rinnovano, per offrire una maggior personalizzazione e rispondere alle nuove esigenze funzionali ed estetiche che il mercato impone.

Abbiamo intervistato l’architetto Matteo Colombo, Project Leader di Progetto CMR, per raccontarci meglio lo sviluppo di questi due restyling, riflettendo al contempo sull’evoluzione del mondo ufficio e degli spazi comunitari a tutto tondo.

Il modo in cui “abitiamo” l’ufficio si evolve continuamente. Come descrivereste la vostra visione del rapporto tra persona e spazi? Come potremmo migliorarlo?

La mission di Progetto CMR è da sempre la creazione di spazi in cui l’utente finale sia il protagonista assoluto. Ambienti completamente al servizio delle persone per generare – attraverso un rapporto armonico – benessere, produttività e soddisfazione.

Dopo quasi trent’anni di sviluppo di progetti di tutte le scale, e in virtù dell’evoluzione digitale che il nostro mondo sta vivendo, la nostra visione è chiara: sono proprio gli utenti del futuro a richiederci spazi, edifici, oggetti che siano sempre più poliedrici e multiformi, assecondando una natura umana sempre più in cerca di cambiamento.

Non più spazi trasformabili, ma costellazioni di elementi paradossalmente più semplici e statici in sé e per sé, ma che favoriscono il movimento delle persone al loro interno, per un’esperienza dinamica, mutevole e quindi a misura d’uomo.

Frezza ha iniziato il 2023 con la nuova promessa “Design for evolving Humans”, un claim che rivedremo in tutte le novità dell’anno, come Be.1 versione 4.0. Come si è evoluto il prodotto rispetto alle esigenze del fruitore, attuale e del futuro?

Proprio Be.1 è stato in qualche modo anticipatore della nuova filosofia dell’ufficio flessibile.

In un mondo di arredi nomadi, pieghevoli e trasformabili, ci presentammo in Frezza con un prodotto in totale controtendenza, dinamico nel design ma granitico nella sostanza, e dei nuovi motti: “spostare le persone, non gli arredi”, “one bench fits all”.

Nei successivi dieci anni, e ancora fino a oggi, Be.1 si è evoluto in accordo con la sua utenza, ma senza tradire la sua natura: non c’è stata una trasformazione del sistema scrivanie, ancora oggi in perfetta linea con le richieste del mercato, ma un ampliamento della gamma, per creare isole funzionali a supporto di diverse e nuove modalità di lavoro.

Dal sistema di desking elevabile, a postazioni total privacy, allo stand up meeting e open space conference, fino agli spazi collaborativi e brainstorming, tutto concorre alla creazione di un ambiente ufficio sempre sorprendente, stimolante e fonte di benessere.

La seduta Yo, che avete progettato per Frezza, è un prodotto che ha riscosso molto successo. Quali sono i suoi elementi caratterizzanti? Dove è nata l’ispirazione per il concept di prodotto?

Sin dai primi passi, l’obiettivo del progetto YO è stata la creazione di un sistema di sedute per spazi informali e learning, che fosse al contempo essenziale e versatile, semplice e immediato, colorato e leggero come il suo nome.

Il design di tutti gli elementi è stato frutto di mesi di lavoro fianco a fianco con il team tecnico di Frezza, alla ricerca quasi ossessiva – fra prototipazioni e affinamenti – di una linea il più possibile semplice e pulita, di un equilibrio delle forme che unisse il benessere del corpo al piacere della vista.

Il risultato è un prodotto senza tempo, che ormai da anni vediamo inserito nei più diversi progetti di interni, ad ognuno dei quali il prodotto si accompagna con discrezione e armonia.

Ma il suo essere senza tempo non impedisce a Yo di crescere ed evolversi: una costante ricerca tecnologica, materica e formale ha dato forma, proprio quest’anno, a una nuova release del prodotto, che seppur mantenendo l’essenza dell’originale, si presenta attualizzata nelle forme e ampliata nelle soluzioni.

Yo e Be.1 sono due prodotti nati dalla collaborazione tra produttore e designer. Quali sono, secondo voi, gli elementi essenziali della partnership per una riuscita ottimale del progetto?

Serve innanzitutto una corrispondenza di visione negli obiettivi da perseguire, sia in termini di natura e identità di prodotto, sia di target e posizionamento di mercato.

Su questo presupposto si può innescare una collaborazione fruttuosa, che non può prescindere però da altri aspetti, quali una comunicazione aperta ed efficace, che deve basarsi necessariamente sul rispetto reciproco e sulla capacità di sfruttare le reciproche competenze.

Solo attraverso la creazione di un mix di competenze inedito, imparando l’uno dall’altro, il designer, il produttore e la sua rete di partners possono dare origine a risultati inattesi, unici e innovativi.

Come descrivereste la relazione tra Frezza e Progetto CMR?

Trattandosi ormai di una collaborazione decennale, non possiamo che definire il rapporto tra Frezza e Progetto CMR come collaudato e consolidato, di grandissima intesa e reciproca stima.

Il tutto sempre improntato all’obiettivo comune, che è dare vita a prodotti in cui tutti assieme, ognuno per la sua visione ed esperienza, fermamente crediamo.

Ma soprattutto una relazione che resiste al tempo, che ha il grande pregio di conservare, negli anni e nelle persone, quella voglia di rigenerarsi periodicamente, per ispirarci a realizzare ogni volta un prodotto inedito, evoluto, e in grado di tenere il passo, o se possibile anticipare, il cambiamento che viviamo.

Ringraziamo per l’intervista l’architetto Matteo Colombo e tutto lo studio di Progetto CMR.

 

articolo di Valeria Garbo.

Restyling degli uffici realizzato per un’azienda all’interporto di Parma. Sostituzione delle pareti esistenti con pareti in vetro strutturale che conferiscono ampiezza, trasparenza e luminosità agli ambienti. Realizzazione rivestimenti in cartongesso e fornitura dei nuovi arredi.

 

 

 

Design e comfort si fondono insieme per un ambiente di lavoro piacevole e intrigante che non vuole rinunciare all’eleganza delle forme e dei colori. È questo lo spirito della collezione BOLD58, una collezione di prestigio pensata per spazi contemporanei e raffinati. Gli elementi di arredo raccontano una funzionalità e una creatività tutta da vivere: giochi di volumi dinamici e mai convenzionali si coniugano alla cura del dettaglio e alla praticità, per immergersi in un’atmosfera fine ed accogliente. Il piano di lavoro della scrivania, dallo spessore importante, è l’elemento focale dell’arredo, attorno al quale si sviluppano armonicamente tutti gli altri elementi, in un intreccio razionale di volumi orizzontali e verticali e di combinazioni di pieni e vuoti: le cassettiere, i mobili di servizio, le estensioni del piano vanno a incorniciare una postazione ogni volta nuova. L’effetto sospeso del piano, grazie al supporto in vetro, conferisce leggerezza e grazia all’elemento scrivania, abbinato a finiture in essenza, tinta unita e al metallo.

Paolo Cavazzoli #nonsoloufficio
con questo hashtag propongo mobili e complementi dal design unico, pulito e ben riconoscibile, unendo estetica e funzionalità.
Oggi vi presento Vis a Vis Lampada da terra con struttura in legno massello verniciato nero completa di base in metallo. Forma ben riconoscibile dal forte segno grafico come una scultura vuole essere una micro-installazione domestica, mantenendo le qualità funzionali della lampada.
Design
GREGORIO FACCO, 2020

 

PARETI DIVISORIE IN VETRO COLORATO.
Non solo per dare vivacità all’ufficio, ma anche per la casa o ambienti particolari. Grazie ad una speciale tecnologia si possono scegliere fino a 16 milioni di colori ed ottenere diversi gradi di trasparenza. Inoltre con l’aggiunta di profili verticali ed orizzontali, si possono realizzare diverse geometrie a piacimento del progettista.

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Skate favorisce il benessere fisico, senza sforzo e in qualsiasi momento.
Il movimento 3D del sedile e dello schienale segue liberamente il corpo e lo mantiene attivo stimolando la muscolatura e garantendo comfort senza nessuna regolazione.
Il supporto dello schienale di Skate è stato progettato su ispirazione del truck dello skateboard, la parte a forma di T che collega le ruote alla tavola e permette a questa di adattarsi ai movimenti dello skater.
Il sistema di oscillazione di Skate permette infatti allo schienale di seguire tutti i movimenti del suo utilizzatore liberandolo da qualsiasi limitazione ma garantendo allo stesso tempo una postura adeguata.

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PIU’ MOVIMENTO IN UFFICIO

Efficace siedimpiedi per il lavoro attivo e flessibile

ESTETICA E COMFORT

 

I manager rivelano cosa non riescono proprio a tollerare negli ambienti di lavoro.

Cosa infastidisce maggiormente i manager negli ambienti di lavoro condivisi? Le condizioni delle postazioni di lavoro dei dipendenti sono spesso un tasto dolente, tanto da compromettere la qualità del lavoro e la produttività.

Robert Half ha intervistato un campione di senior manager, svelando non solo come la maggioranza ammetta di non tollerare una scrivania disordinata, ma anche come spesso anche una postazione eccessivamente scarna possa non essere ben vista.

Dando uno sguardo alle percentuali, per il 54% dei manager interpellati una postazione disorganizzata rappresenta un punto a sfavore, mentre per il 21% è intollerabile che i lavoratori decorino la scrivania con foto inappropriate.

 

Altrettanto inammissibile è circondarsi di oggetti, gadget e altri elementi giudicati eccessivi dal 15% dei manager. Infine, anche l’eccesso opposto infastidisce i responsabili, tanto che un buon 10% ha ammesso di contrariarsi vedendo una postazione fin troppo essenziale.

Secondo gli esperti di OfficeTeam, che ha collaborato alla ricerca:

«Mostrare un po’ di personalità sulla scrivania va bene, ma senza esagerare.»

Fonte (manager on line)